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Ogni cosa che puoi immaginare la natura l'ha già creata

Albert Einstein


giovedì 2 dicembre 2010

Presentazione libro "Itinerario naturalistico" nella Laguna di Marinello


Il 23 luglio 2010, nell’incantevole scenario della spiaggia di Marinello, l’editore Antonino Armenio di Brolo e l’associazione Labiri di Oliveri hanno presentato il libro intitolato "Itinerario naturalistico" di Ermelinda Simone.


A coordinare i lavori è stato il prof. Angelo Santaromita Villa.
Il volume illustra "un angolo di Sicilia" e di questo descrive in particolare le essenze vegetali spontanee dei laghetti di Marinello, le piante ornamentali dei giardini del Castello di Oliveri e quelle del parco del Castello di Scala di Patti, presentandosi peraltro come compagno ideale, scrive nella presentazione il prof. Giacomo Tripodi dell’Università di Messina, nelle passeggiate da volgere, nei luoghi descritti, senza fretta, per godersi le piccole preziosità botaniche e le piante rare, nonché gli ambienti naturali o antropizzati circostanti.
"La pubblicazione vuole promuovere l’itinerario naturalistico di questo angolo di Sicilia, anche se è un progetto velleitario - commenta la dott. ssa Giusy La Bella, presidente dell’associazione Labiri - che non può prescindere dalle forze attive del territorio e quindi dai suoi Amministratori".


Nonostante l’assenza dei rappresentanti della Provincia Regionale di Messina, i lavori hanno visto un susseguirsi di interventi che sembrano convergere con la volontà di creare un itinerario attraverso la laguna di Marinello ed i giardini storici dei Castelli di Oliveri e Scala di Patti.
Tra gli intervenuti il Presidente del Consorzio Tindari Nebrodi, Armando Lopes, il Sindaco di Oliveri, Michele Pino, il consigliere provinciale avv. Luigi Gullo e gli assessori comunali Francesca Sidoti di Oliveri e Rosolino Sidoti di Patti.


Notevole è stata l’affluenza alla manifestazione e vivo interesse hanno palesato anche i numerosi turisti. A chiusura dei lavori è seguito un rinfresco offerto dagli sponsor e la degustazione di un pregiato vino, che è in attesa della D.O.C., prodotto da una premiata ditta di esperti vignaioli locali.
Sono inoltre intervenuti l'autrice del libro la dott.ssa Ermelinda Simone e Salvatore Giacobbe Prof. di Ecologia, Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia Marina, dell'Università degli Studi di Messina.

PRESENTAZIONE

Sono sempre stata attratta dalla laguna di Marinello costituita da un ecosistema unico nel suo genere, in cui coesistono vari tipi di habitat.
Si passa infatti dagli  ambienti rocciosi che sovrastano la laguna molto estesi e fortunatamente non influenzati da attività antropiche cioè dall’uomo, agli ambienti lacustri e salmastri, ad una prateria steppica, costituita prevalentemente da  graminacee quali il barboncino mediterraneo che lascia poi il posto al penniseto nella punta est della laguna, fino ad arrivare alla sabbie marine e costiere modellate continuamente dal vento e dalle mareggiate.
La vegetazione presente ha un elevato valore naturalistico, sia perché sono presenti piante rare endemiche ed a rischio di estinzione, ma anche perché in un ambiente così ristretto coesistono piante fisiologicamente e morfologicamente diverse fra di loro.
Da biologo ed amante della natura, incuriosita da questa biodiversità, ho iniziato a classificare le piante ivi presenti, dividendole in base alla loro collocazione in sito ed alle loro caratteristiche morfologiche e fisiologiche in: vegetazione delle rupi, vegetazione dei laghetti salmastri, vegetazione delle sabbie e litorali, le cui caratteristiche sono ampiamente descritte nel libro.
Durante questa ricerca e successiva classificazione delle piante senza rendermene conto mi sono trovata coinvolta in qualcosa che va al di la della mera osservazione scientifica.
Sono rimasta affascinata dallo stretto legame che intercorre fra le piante la storia, la nostra storia, la nostra mitologia, la nostra arte e la nostra letteratura. Con questa nuova chiave di lettura, fare una passeggiata nella laguna diventa moto più interessante
E’ per questo motivo che vorrei fare con voi una passeggiata virtuale nella laguna di marinello.
Inoltrandoci nella riserva ed alzando lo sguardo verso le rupi si può ammirare una tipica pianta rupicola, adatta cioè a vivere in ambienti con scarsità di suolo ed in condizioni di spinta aridità, onde evitare di perdere acqua per traspirazione portano foglie piccole e ricoperte di peli, il fiordaliso di seguenza, pianta rara ed endemica, cioè esclusiva della laguna di marinello.

fiordaliso di seguenza (Centaurea seguenzae)
Volgendo lo sguardo ai piedi delle rupi si può ammirare l’acanthus mollis, nel V sec. a. C. Callimaco, noto scultore e pittore ateniese, scolpì le foglie e lo stelo nei capitelli delle colonne creando così lo stile Corinzio.
Continuando a camminare attorno ai laghetti si rinvengono varie piante arboree fra cui l’agno casto, i cui fiori di colore azzurro ravvivano l’ambiente. Nel Medioevo veniva coltivato dai monaci nel loro giardino dei semplici, il frutto essiccato veniva usato come anafrodisiaco per far fede al loro voto di castità, era chiamato anche pepe dei monaci.
Se poi ci vien voglia di farci un bagno, dobbiamo stare attenti a dove stendere il  nostro telo da mare perché possiamo imbatterci nell’ eringio di S. Pietro una pianta alquanto spinosa con fiori piccoli ma appariscenti.
Eringio di S. Pietro (Eryngium maritimum, L.)
eringio di S. Pietro (Eryngium maritimum)
Come tutte le piante tipiche dei litorali sabbiosi porta foglie di colore chiaro per riflettere il più possibile la luce del sole ed un apparato radicale molto sviluppato. In Gran Bretagna, nell’epoca elisabettiana, le radici venivano candite e vendute come dolci chiamati eringoes. Si pensava fossero afrodisiaci, e proprio in questo senso vengono citati nelle “Allegre comari di Windsor” di Shakespeare.
Come vedete ogni pianta ha una lunga e ricca storia da raccontare e come se in un certo senso rappresentino qualcosa che va al di la della loro stessa essenza, non  a caso nella copertina del libro ho voluto raffigurare una mandragora, una pianta magica per eccellenza e ricca di storia.
La nostra passeggiata virtuale finisce qui, sta a voi trasformarla in passeggiata reale con la lettura del libro magari dopo averlo letto  scoprirete che l’erbaccia che calpestavate sempre ha un nome e una storia millenaria tutta da scoprire!
lago Mergolo

PS: Le foto sono soggette a Copyright 2010 Armenio Editore.