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Ogni cosa che puoi immaginare la natura l'ha già creata

Albert Einstein


lunedì 21 marzo 2011

Il risveglio della natura II parte

…….Gli antichi Greci attribuivano a Persefone, raffigurata come una bellissima fanciulla, il risvegliarsi della natura. Infatti Persefone era considerata la dea della fertilità, della nascita e della morte della vegetazione. Figlia di Demetra e di Zeus, Persefone fu rapita da Ade, dio dell’oltretomba, che la portò con se negli inferi per sposarla contro la sua volontà. Demetra distrutta dal dolore eliminò tutta la vita vegetale dalla terra, scatenando un inverno duro che sembrava non avere mai fine. Zeus, preoccupato, mandò Ermes nell’oltretomba per recuperare Persefone, ma poiché questa aveva già mangiato metà del melograno (il frutto che l’avrebbe legata per sempre agli inferi) sarebbe rimasta nell’oltretomba solo sei mesi ed i restanti sei mesi con la madre Terra.
Persefone
Demetra quindi accoglieva con immensa gioia il periodico ritorno di Persefone sulla Terra facendo fiorire la natura in primavera ed in estate. La primavera, rappresentata da Persefone, è associata alla rinascita, alla vita dopo la morte.
Tammuz, invece, era il dio Assiro-Babilonese della vegetazione, dimorava per sei mesi l’anno negli inferi ed in primavera si festeggiava la sua risalita sulla Terra per incontrarsi con la dea Ishtar (l’equivalente di Afrodite per i Greci) dea della fecondità dell'amore e della guerra da cui prende il nome la Pasqua  ovvero Easter.

Un filo conduttore  unisce la storia dei vari popoli (dai Romani passando per i Greci fino ad arrivare agli Indiani d’America) e risale ai primordi di ogni civiltà, dove sono presenti tanti racconti di miti e leggende conditi con altrettanti dei ed eroi grazie ai quali venivano spiegati i tanti misteri della natura. Ogni civiltà antica si è infatti cimentata nel raccontare una propria cosmogonia. Quella giunta fino a noi è talmente ricca da trasportarci ora nell’Olimpo degli dei Greci, ora nel Pantheon dei Romani, ora ai Maya e Aztechi, ora alla Corte di Odino, ora in Asia e ai sui Imperatori ed in tanti altri posti ancora….
E’ fin troppo evidente la relazione fra l’uscita di Persefone dal sottosuolo ed i germogli di piante che in primavera fanno capolino dalla terra o il formarsi di boccioli che diverranno frutti.
Tutta questa esplosione di vita è ben rappresentata nella laguna dalla borracina rupestre (Sedum rupestre, L.) una pianta strisciante che tappezza il manto ghiaioso della laguna.

Sedum rupestre

Fra le piante rupicole si rinvengono preziosi endemismi come il garofano delle rupi (Dianthus rupicola, Biv.) ed il fiordaliso di sequenza (Centaurea seguenzae, Lacaita-Brullo), specie protette ed in via di estinzione, che sono li a testimoniare come la voglia di crescere di esserci supera qualsiasi ostacolo anche, come in questo caso,  la scarsa presenza di suolo.


Centaurea seguenzae

Lago Mergolo
E' la magia del nuovo risveglio, nell'eterno equilibrio di luce e buio dell'Equinozio di Primavera!

Riferimenti:
Dizionario universale dei miti e delle leggende, di Anthony S. Mercatante,  Newton &Compton editori srl, 2001;
- Itinerario Naturalistico, di Ermelinda Simone, ed. Armenio 2010.
..to be continued!

lunedì 14 marzo 2011

Il risveglio della natura I parte

La vicinanza di una natura protetta a pochi passi dal paese di Oliveri conferisce al luogo un’atmosfera speciale.

Basta infatti una breve passeggiata nella laguna per immergersi nel tempo scandito dalla natura. Con l’imminente arrivo della primavera si risvegliano energie primordiali, paragonabili ad un’infinita forza rinnovatrice in grado di trasformare tutto ciò che trova. Si attivano processi fisici, chimici, biologici e spirituali, anche l’uomo infatti, sebbene tenti di opporsi, è influenzato e catturato da questo processo.
Non si può restare indifferenti davanti alla più piccola pianta della laguna, l’ofride a fior di bombo (Ophrys bombyliflora), che nonostante i suoi 8-12 cm di altezza sembra lì per testimoniare la sua presenza in questa fase di risveglio.


Ophrys bombyliflora
 
L’entrata della laguna  è caratterizzata da una distesa di asfodelo (Asphodelus aestivus) i cui fiori, piccoli ma appariscenti, sono la prova del cambiamento in atto.


Asphodelus aestivus
 
Il verde è il colore predominante delle rupi, fra l’euforbia (Euphorbia dendroides) ed il lentisco (Pistacia lentiscus) fanno bella mostra i piccoli  capolini lilla della vedovina delle scogliere (Lomelosia cretica), tipica pianta rupicola.


Euphorbia dendroides
 

Lomelosia cretica

Inoltrandosi ancora di più, oltre ad essere pervasi dall’odore della salsedine, si può avvistare un fenicottero che tranquillamente sonnecchia nel lago Porto Vecchio. La laguna infatti risulta essere luogo di sosta e di svernamento di moltissimi uccelli migratori.


Phoenicopterus
 
Scegliere di fare una passeggiata nella laguna significa senza dubbio fondersi con la natura scoprendo il legame ancestrale ed armonioso, quasi magico, tra l’uomo ed il suo ambiente.


Riferimenti:
- Itinerario Naturalistico, di Ermelinda Simone, ed. Armenio 2010.

. ..to be continued!