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Ogni cosa che puoi immaginare la natura l'ha già creata

Albert Einstein


giovedì 27 ottobre 2011

EQUINOZIO D'AUTUNNO

Per la seconda volta nel corso dell'anno il giorno e la notte hanno la stessa durata, la parola equinozio, infatti, deriva dal latino notte uguale (al dì), dove le forze della luce e delle tenebre sono in perfetto equilibrio.

Santuario della Madonna del Tindari

Fra i contadini del luogo, purtroppo, non è rimasto nella memoria nulla delle ritualità festive autunnali, bisogna aspettare Ognissanti per trovare traccia di antichi riti pagani che i celti chiamavano sambatn.
I celti festeggiavano l’equinozio autunnale con il nome di Mabon, giovane dio della vegetazione e dei raccolti, figlio di Ruien e di Modron, (Dea Madre). Mabon Fu rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato da di Re Artù. A causa del suo soggiorno ad Annwn, Mabon rimase giovane per sempre. Il suo rapimento è l'equivalente celtico del rapimento greco di Persefone.

Uno  dei temi dominanti è la separazione fra innamorati o fra madre e figlia, ad ogni autunno ciclicamente viene rivissuto il sacrificio di una dea/dio, che dopo aver dato il meglio di se in primavera ed in estate è costretta/o a morire  a sprofondare nelle tenebre,  nella Terra intesa come utero, tomba o ventre.
Tutto questo dona all’autunno una magia indescrivibile, questo è il periodo migliore per escursioni passeggiate a contatto con la natura, così da poter respirare l’aria divenuta più frizzantina ma non ancora fredda ed ammirare cieli così tersi da confondersi con l’orizzonte del mare.



Anche se la natura si prepara per il riposo invernale nella laguna di Marinello ha trovato il tempo si sbocciare il giglio marino (Pancratium maritimum), dalle notevoli virtù medicinali, l’equinozio è anche il tempo delle radici officinali, del seme e delle potature!


giglio marino (Pancratium maritimum)